Chiarimenti in merito agli articoli: "Scuola Baldassarre un fine settimana intenso: spicca un Open Day tutto nuovo" e "Friday for future: alla scuola Baldassarre si piantano gli alberi"

Una delle prime cose che si imparano durante la preparazione al concorso per Dirigenti Scolastici è questa: qualunque cosa accada, tu sei il responsabile. Che si parli di ciò che succede, di ciò che si rompe o di ciò che non si trova, il dirigente scolastico è colui che vien chiamato a risponderne. È compreso in questo elenco anche tutto ciò che viene pubblicato sul sito web della scuola o, “in nome e per conto” dell’Istituzione Scolastica, su siti terzi.

Una scuola che funzioni, così come un educatore, un insegnante o un dirigente scolastico che abbiano a cuore la crescita dei propri alunni, non ha timore di rapportarsi con i propri sbagli: l’errore è foriero di miglioramento, è gioia, perché illumina percorsi ancora inesplorati. Può capitare di sbagliare e, ammetterlo, credo sia un segno di umile maturità.

Ci è giunta, la settimana scorsa, da parte della preside Gabriella Catacchio, la richiesta di porre rimedio ad una parte di contenuto di due nostri comunicati, essendosi sentita “gravemente lesa” da ciò che è stato scritto. E vorrei farlo nella maniera più chiara ed evidente possibile.

In data 10 gennaio 2020 abbiamo pubblicato un articolo dal titolo: “Scuola Baldassarre un fine settimana intenso: spicca un Open Day tutto nuovo”. Nel programma “ufficiale” della giornata, comunicato alle alunne e agli alunni delle quinte classi delle scuole primarie della città, era previsto un “approccio personale preliminare” del dirigente scolastico coi genitori all’apertura della scuola, cosa che, sulla scorta di quanto rinvenuto in archivio e sulla base delle narrazioni di chi in questi anni ha vissuto e organizzato questo avvenimento, non era mai accaduta prima. Il tutto aveva uno scopo: coincidendo l’avvio dell’Open Day con altri importanti appuntamenti sul territorio, il momento preliminare riempiva un potenziale “vuoto” nell’orario della giornata (che, per la cronaca, non c’è stato!).

Insisto su un aspetto fondamentale: la novità era nell’averlo istituzionalizzato nel programma come momento preliminare, non nel credere che i dirigenti scolastici precedenti non avessero incontrato i genitori durante i passati Open Day. Ammetto, senza alcuna remora, che il passaggio è stato dato per scontato (non credo ci sia mai stato, almeno nelle scuole da me conosciute, un Open Day che non prevedesse un incontro delle famiglie col dirigente scolastico in pectore) e che avremmo potuto esprimerci in maniera più chiara, insistendo sulla vera novità dell’Open Day 2020: la proposta di un itinerario personalizzato, un percorso giocato, in una scuola suddivisa non per classi o sezioni, ma per colori e “aree dipartimentali”. Un sentiero nel quale, non solo simbolicamente, era necessario riuscire ad “orientarsi”, magari con l’aiuto di alunne e alunni più esperti. Mi scuso con tutti i dirigenti scolastici che mi hanno preceduto e che hanno saputo promuovere l’azione della Baldassarre in innumerevoli momenti di confronto personale con le famiglie per aver ingenerato un equivoco, probabilmente, evitabile.

In un secondo articolo, datato 18 ottobre, “Friday for future: alla scuola Baldassarre si piantano gli alberi”, il riferimento alla “direzione che il nuovo (oggettivamente, in quanto neonominato, non in confronto ad uno “passato”) dirigente ha voluto imprimere: non solo parole, non retorica ma azioni concrete, che costituiscano esempi per i ragazzi” è relativo, evidentemente, al tema dell’articolo. Il rispetto dell’ambiente e del Creato sono argomenti spesso rivestiti di belle parole che nascondono l’assenza di azioni, di comportamenti che cambino il mondo che ci circonda. Come dirigente scolastico ho chiesto, in primis anche a me stesso, sin dal primo giorno, di non proporre alle alunne e agli alunni nessuna attività che non avesse una ricaduta migliorativa del nostro contesto di vita: evitare la retorica o le belle parole sono un imperativo che mai ha fatto riferimento all’azione passata della Baldassarre. Anzi, questo “fare” si radica proprio nella qualità di quanto messo in atto dalle ragazze, dai ragazzi, dalle e dai docenti, dai dirigenti scolastici in questi anni.

Credo, in conclusione, che la professionalità di chi lavora, oggi come ieri, in questa scuola come in tutte le scuole, non si affermi attraverso rotture ingiustificabili o, peggio, attraverso la denigrazione di un passato più o meno recente, ma solo col duro, e appassionato, impegno quotidiano. Siamo entrati nell’ottantesimo anno dalla fondazione della Baldassarre, il presente è ben poca cosa in riferimento all’abnegazione di quanti hanno garantito, attraverso mille vicissitudini, la crescita di questa scuola meravigliosa, con ruoli e azioni che solo il tempo giudicherà, speriamo con clemenza: siamo nani sulle spalle di giganti, a nessuno è dato dimenticarlo. Oggi più di ieri.

Marco Galiano

Dirigente Scolastico

S.S.S. 1° G. “Gen. E. Baldassarre” – Trani (BT)